Sterilizzazione a raggi UV

Sterilizzazione a raggi UV

Gli sterilizzatori a raggi UV disinfettano l’acqua per mezzo della radiazione ultravioletta alla lunghezza d’onda di 254 nm. In particolare, i raggi UV inattivano e/o distruggono il DNA dei virus e batteri rendendoli inefficaci e non dannosi per la salute dell’uomo.
Ovviamente, come avviene per gli altri metodi di disinfezione chimica (ad es. Cloro, Ozono etc.), non tutti i microrganismi reagiscono allo stesso modo se sottoposti ad irraggiamento, alcuni saranno inattivi con quantità relativamente basse di raggi ultravioletti, altri avranno bisogno di dosi relativamente più alte per ottenere le percentuali di inattivazione volute.

A titolo esemplificativo indichiamo i dosaggi di raggi UV che sperimentalmente vengono indicati in letteratura per inattivare alcuni dei più comuni microorganismi.

Gli sterilizzatori EGG a raggi UV sono stati progettati e dimensionati per garantire un dosaggio medio di raggi UV alla lunghezza d’onda di 254 nm pari ad almeno 40.000 μWs/cm2.
L’utilizzo corretto degli sterilizzatori a raggi UV consente di eliminare oltre il 99% della carica microbica presente nell’acqua. Per dimensionare l’apparecchiatura a raggi ultravioletti e predisporre l’eventuale pre-trattamento dell’acqua grezza occorre tenere conto di alcuni importanti fattori che possono influenzare anche del 20%-40% la capacità germicida dell’impianto.

La trasmittanza:
E’ la trasparenza dell’acqua alla radiazione ultravioletta con lunghezza d’onda 254 nm. A titolo indicativo si consideri che un’acqua demineralizzata ha una trasmittanza del 99%; acque di acquedotto o di pozzo filtrate hanno trasmittanza di circa il 90-95%; acque di scarico filtrate hanno trasmittanza pari al 60-65%.

La trasmittanza dipende essenzialmente da:

  • Solidi sospesi, alghe, torbidità e sostanze organiche. Le particelle in sospensione riflettono i raggi UV (agendo da ombrello protettivo per i microrganismi), oppure ne inglobano al loro interno i germi, nascondendoli dalla capacità sterilizzatrice dei raggi. E’ opportuno che le acque in ingresso agli sterilizzatori UV per acque primarie abbiano una torbidità massima di 1 NTU e una quantità massima di 3 mg/l di solidi sospesi. Acque anche apparentemente limpide possono filtrare i raggi UV a 254 nm.
  • T.D.S. o salinità dell’acqua; acque molto cariche di Sali (acque salmastre e di mare) hanno in genere la capacità di adsorbire i raggi UV, riducendone la trasmittanza.
  • Composizione chimica dell’acqua; acque con elevata durezza (> 35°f), la presenza di ferro, manganese, fosforo, alluminio (se dosato come PAC) e biofilm, possono incrostare in pochi giorni le guaine di quarzo. E’ necessario prevederne una periodica pulizia al fine di rimuovere le incrostazioni che limitano la propagazione dei raggi.

Intensità di irraggiamento:
E’ la quantità di energia UV irradiata dalle lampade ed è calcolata dal progettista dell’impianto UV. Tale energia può però variare a seconda delle condizioni operative di lavoro:

  • Invecchiamento delle lampade: oltre le 13.000 ore di lavoro (16.000 per le lampade ad amalgama) l’intensità UV si riduce di almeno il 20%. E’ necessario sostituire le lampade anche se continuano ad essere accese.
  • Temperatura di funzionamento delle lampade: raggiungono le massime prestazioni in un range di temperatura tra i 20°C ed i 50°C. Ne consegue che all’accensione è necessario attendere qualche minuto (warm up) prima di ottenere la massima capacità germicida. Analogamente se le lampade lavorano a temperature maggiori di 50°C avranno una efficienza ridotta.

Gli impianti a raggi UV sono stati dimensionati per acque grezze aventi i seguenti parametri chimico-fisici:

  • Torbidità < 1 NTU
  • Soldi sospesi < 3 mg/l
  • Colore: assente
  • Ferro < 0,3 mg/l
  • Manganese < 0,05 mg/l
  • Durezza > 35°f
  • TDS < 2.000 mg/l